Per insegnare la responsabilità, bisogna far capire ai figli la differenza tra spiegazione e scusa. “Non ho fatto i compiti perché non ne avevo voglia" è una spiegazione, “Non ho fatto i compiti perché ho perso il quaderno" è una scusa. La spiegazione chiarisce la responsabilità personale, mentre la scusa cerca di incolpare altri o le cause esterne. La spiegazione aiuta gli altri a comprendere l'accaduto, mentre la scusa confonde le acque. I bambini, ma anche gli adulti, stentano a riconoscere la differenza tra spiegazioni e scuse; insegniamo ai bambini sul campo come distinguerle. Quando lui, ad esempio, espone il motivo di un suo comportamento, chiedergli se, secondo lui, quella che ha detto è una spiegazione o una scusa. Se lui ad esempio dice: “Ho avuto un brutto voto nel compito, perché l'insegnante non aveva spiegato bene", chiedergli: “Che cosa avresti potuto fare per evitare questo?” Fargli capire che lui avrebbe potuto chiedere chiarimenti all'insegnante, piuttosto che incolparlo per una sua eventuale o presunta negligenza.
È importante che il bambino si renda conto che ha a disposizione diverse possibilità di risposta al comportamento altrui. Se sua sorella gli dà un calcio, lui non ha soltanto la possibilità di restituirle il calcio. Può chiedere aiuto, dirle di smettere, scappare.
Spieghiamo inoltre che si può imparare molto dagli errori. Così non li vedranno come eventi da temere e da evitare assolutamente e di conseguenza saranno più propensi a offrire spiegazioni ragionevoli, anziché scuse, quando sbaglieranno. Che capiscano che commettere un errore non è un male inaccettabile, ma è importante fare tesoro dell'esperienza per non ripeterlo in futuro.
Infine lodate sempre il bambino quando dice la verità, così sarà incoraggiato a un comportamento trasparente e leale.
Fonte: Amy Morin - www.good-child-guide.com